Udine: CGIL e FLC CGIL, indignazione e dolore per l’orribile morte giovane studente impegnato in un’attività di (ex) alternanza scuola-lavoro
“Esprimiamo profondo dolore per quanto accaduto a Lauzacco, in provincia di Udine, dove uno studente diciotto anni, è morto in un incidente che si è verificato nel pomeriggio in un’azienda che opera nel settore della carpenteria metallica”. È quanto affermano, in una nota, la segretaria confederale della CGIL Rossana Dettori e il segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli.
“Il ragazzo era al suo ultimo giorno di stage in un progetto – precisano i due dirigenti sindacali – di PCTO, Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, la vecchia Alternanza Scuola-Lavoro. Durante dei lavori di carpenteria metallica, una putrella gli è caduta addosso, uccidendolo all’istante”.
“Al cordoglio che esprimiamo come CGIL nazionale e FLC CGIL per una morte orribile di un ragazzo tanto giovane, si unisce – proseguono Dettori e Sinopoli – l’indignazione per il fatto che si continua a utilizzare la vecchia alternanza, ora denominata con un altro acronimo, per impegnare gli studenti in attività che appaiono chiaramente lavoro non retribuito e spesso con scarsi livelli sicurezza”.
Per Dettori e Sinopoli “questa vicenda tristissima conferma le rivendicazioni che portiamo avanti da anni: chiediamo l’abrogazione delle norme sull’obbligatorietà dell’alternanza ora PCTO introdotta dalla Legge 107. L’obbligatorietà ha comportato la moltiplicazione di esperienze e attività , non solo slegate dal proprio percorso educativo, ma spesso improvvisate, di scarsa qualità , che in tanti casi si concretizzano in vere e proprie prestazioni di lavoro gratuito prive di qualsivoglia intenzionalità educativa”.
“È ora di dire basta. Le parole – concludono Dettori e Sinopoli – non sono più sufficienti, occorre che ognuno, a partire dal Ministero dell’Istruzione, si assuma le proprie responsabilità e faccia scelte conseguenti”.