Precari, graduatorie e supplenze: gli errori della Ministra
Una serie di errori sui temi del reclutamento e dei precari rischiano di consegnare il nuovo anno scolastico a un nuovo boom di supplenze e al caos delle MAD (le domande di messa a disposizione).
Innanzitutto le assunzioni: è ormai evidente che il concorso non sarà completato in tempo per l’avvio del nuovo anno, lo stesso CSPI nel suo parere ha espresso questa preoccupazione. Per questo la scelta più sensata è quella di avviare una procedura per titoli, in modo da assumere i lavoratori precari e coprire le cattedre vacanti. Parallelamente bisogna avviare i percorsi abilitanti senza selezione in ingresso, in modo da dare l’accesso alla formazione abilitante ai precari che non rientreranno nelle assunzioni, ai docenti con servizio misto e al personale di ruolo che vuole acquisire l’abilitazione in altro grado di istruzione o altra classe di concorso. Una parte significativa della stessa maggioranza di governo ha riconosciuto la necessità di procedere con misure straordinarie che vadano esattamente in questa direzione, infatti bandire il concorso senza completarlo in tempo utile sarebbe una scelta incomprensibile. La norma sulla proroga delle supplenze: in queste settimane molti precari hanno visto decadere i propri contratti di supplenza, le proroghe annunciate dalla ministra e previste dall’art 121 del decreto “cura italia” sono state bloccate in moltissime scuole a causa della poca chiarezza delle circolari applicative. Ad oggi le scuole non possono neppure utilizzare il nodo N19, la causale legata all’emergenza per l’inserimento dei contratti, in quanto quella voce del sistema informativo è stata chiusa. Servono quindi indicazioni chiare per le scuole e i lavoratori, che non possono restare appesi al filo della speranza, e hanno diritto a sapere come e quando saranno predisposte le proroghe,
Rinviare l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto è l’ennesimo un errore, è chiaro che in questa situazione non si può fare l’aggiornamento cartaceo, ma si può trasformare l’emergenza in un’occasione per avviare quella digitalizzazione delle domande che chiediamo da anni. Semplificando le tabelle e usando dei software adatti l’inserimento delle domande potrebbe avvenire con modalità molto più funzionali rispetto al passato, sollevando le segreterie dell’onere di passare in rassegna centinaia di domande per attribuire i punteggi.
Questi software ci sono, sono già applicati in altri campi, il ministero dovrebbe semplicemente far propria la sfida che il personale della scuola ha fatto propria con la didattica a distanza e il lavoro amministrativo in modalità telematica.
Quello che chiediamo è che si cambi rotta, i precari che noi rappresentiamo chiedono scelte coerenti e adeguate, non scuse.