Approvata la Carta dei diritti: da aprile la raccolta delle firme
La Carta dei diritti del lavoro è
stata approvata dal direttivo nazionale della Cgil e votata
all’unanimità dal massimo organo della confederazione. Tra lavoratori e
pensionati, a Udine la consultazione ha coinvolto 5.359 iscritti, mentre
in tutta la regione sono stati quasi 17mila i votanti (a livello
nazionale 1,5 milioni).
stata approvata dal direttivo nazionale della Cgil e votata
all’unanimità dal massimo organo della confederazione. Tra lavoratori e
pensionati, a Udine la consultazione ha coinvolto 5.359 iscritti, mentre
in tutta la regione sono stati quasi 17mila i votanti (a livello
nazionale 1,5 milioni).
Da Roma,
il segretario regionale della Cgil Fvg Franco Belci ha commentato così:
«Usciamo dalla fase di confronto interno per affrontare il mare aperto
sia con la raccolta delle firme per la Carta e i referendum sul lavoro,
sia con un confronto a tutto campo con le istituzioni, la politica e la
società civile della nostra regione. L’andamento della consultazione è
la testimonianza della voglia di partecipazione dei lavoratori e del
forte radicamento della Cgil, sia a livello nazionale che in regione».
Il prossimo passaggio è quello della raccolta delle firme a sostegno
della Carta, una proposta di legge di iniziativa popolare di 97 articoli
che punta a riscrivere i diritti del lavoro dipendente e autonomo in un
contesto profondamente cambiato, e di tre referendum abrogativi tesi
alla cancellazione del lavoro accessorio (voucher), alla reintroduzione
della responsabilità solidale negli appalti e della tutela
reintegratoria in caso di licenziamento illegittimo.
il segretario regionale della Cgil Fvg Franco Belci ha commentato così:
«Usciamo dalla fase di confronto interno per affrontare il mare aperto
sia con la raccolta delle firme per la Carta e i referendum sul lavoro,
sia con un confronto a tutto campo con le istituzioni, la politica e la
società civile della nostra regione. L’andamento della consultazione è
la testimonianza della voglia di partecipazione dei lavoratori e del
forte radicamento della Cgil, sia a livello nazionale che in regione».
Il prossimo passaggio è quello della raccolta delle firme a sostegno
della Carta, una proposta di legge di iniziativa popolare di 97 articoli
che punta a riscrivere i diritti del lavoro dipendente e autonomo in un
contesto profondamente cambiato, e di tre referendum abrogativi tesi
alla cancellazione del lavoro accessorio (voucher), alla reintroduzione
della responsabilità solidale negli appalti e della tutela
reintegratoria in caso di licenziamento illegittimo.
La
raccolta partirà il 9 aprile per concludersi a ottobre per la Carta, a
luglio nel caso dei referendum, «che non rappresentano l’obiettivo
principale della Cgil ma uno strumento per rafforzare e accelerare
l’iter della proposta di legge», spiega ancora Belci, non senza
sottolineare l’eccezionale rilevanza sindacale e politica della
campagna, giunta a metà percorso. «La nostra ““ conclude il leader della
Cgil Fvg ““ è un’iniziativa che si intreccia strettamente con il piano
per il lavoro, l’accordo sulla rappresentatività e quello sulle
relazioni sindacali: l’insieme di questi passaggi costituisce, infatti,
un orizzonte completamente diverso da quello prospettato dal governo,
un’alternativa concreta alla rassegnazione di chi considera ineluttabile
un’uscita dalla crisi con la sconfitta del lavoro».
raccolta partirà il 9 aprile per concludersi a ottobre per la Carta, a
luglio nel caso dei referendum, «che non rappresentano l’obiettivo
principale della Cgil ma uno strumento per rafforzare e accelerare
l’iter della proposta di legge», spiega ancora Belci, non senza
sottolineare l’eccezionale rilevanza sindacale e politica della
campagna, giunta a metà percorso. «La nostra ““ conclude il leader della
Cgil Fvg ““ è un’iniziativa che si intreccia strettamente con il piano
per il lavoro, l’accordo sulla rappresentatività e quello sulle
relazioni sindacali: l’insieme di questi passaggi costituisce, infatti,
un orizzonte completamente diverso da quello prospettato dal governo,
un’alternativa concreta alla rassegnazione di chi considera ineluttabile
un’uscita dalla crisi con la sconfitta del lavoro».
CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO, IL TESTO DEFINITIVO